Oggi molte organizzazioni ritengono importante procedere a una valutazione del rischio violenza e molestie sul lavoro.
Tale valutazione è richiesta dalla certificazione di genere (UNI PdR 125), oltre a essere indicata dalla Convenzione ILO 190 (Legge 4/21), e suggerita dalla ISO 45003 e ISO 30415, e implicitamente dal Decreto Lgs. 81/08.
Le imprese possono evolversi, possono migliorarsi, possono segnare il nostro futuro.
Il tema del consenso è fondamentale ed è uno dei motivi per cui le molestie rischiano anche di diventare il fattore più critico di alcune aziende.
Le imprese hanno il compito di far osservare sempre le regole al proprio interno, in quanto, è noto, esiste una responsabilità datoriale che non può essere eliminata e semmai solo ridotta.
Effettuare pertanto delle valutazioni dei rischi che siano valide, non un mero foglio di carta da mettere nel cassetto, è assolutamente indispensabile anche e proprio per tutelare l'impresa.
Oltre al discorso legale, poi c'è sicuramente un tema etico importantissimo, sul quale preferisco, tuttavia, non soffermarmi perché lo ritengo un argomento ovvio per la maggior parte di noi.
Esiste, infine, un altro ordine di problema, non così secondario e irrilevante, quello dettato cioè dal danno all'immagine aziendale che possa scaturire da un caso di molestia svoltosi in azienda, giunto poi sui social media.
La reputazione d'immagine compromessa da fatti incresciosi avvenuti nella propria azienda, danneggia il proprio brand e l'impresa in modo esponenziale, con effetti-domino devastanti e commenti sui social, senza alcuna possibilità di poter porre un argine.
Prevenire tale fattore critico di vulnerabilità aziendale è veramente necessario.
Ci aspettiamo, quindi, sviluppi interessanti sul tema della prevenzione e protezione delle molestie e violenze nei luoghi di lavoro.
Non ci sono più alibi e per le imprese è arrivato il momento di agire.
