ATELIERS
STORIA DEL PROGETTO P.E.R.LA.
lL Progetto P.E.R.L.A. é un protocollo proposto dall’Associazione Osservatorio Salute e Sicurezza, creato dalle Psicologhe Flavia Margaritelli e Sonia Dionisi,
Dal 2019 abbiamo fatto tanta strada e il progetto ha cambiato forma.
Attualmente abbiamo messo a punto un metodo multidimensionale che ci consente di rivolgerci a gruppi differenti, per interventi focalizzati su destinatari che vorremmo sostenere in modo gratuito per loro.
Nel 2019, grazie a un meraviglio sostegno ottenuto da alcuni donatori, siamo riuscite a effettuare delle attività gratuite per un gruppo di persone che avevano subito un evento traumatico.
L'idea iniziale muoveva dalla volontà di fare qualcosa per le vittime di violenza con particolare riferimento alla violenza psicologica.
Storia del progetto ANNO 2019
P.e.r.l.a. è un progetto nato inizialmente per essere un segno che mette un sigillo diverso a tanti servizi, sportelli sulla violenza indirizzandolo a uomini e donne indistintamente perché la violenza non ha genere.
Trattasi di un protocollo attivo, innovativo, forse anche del tutto sperimentale in Italia che si rivolge agli adulti, partendo dall’ assunto scientifico che tutto ciò che emerge dal dolore e dal trauma può diventare una forza resiliente.
Tali Laboratori sono basati su una metodologia che utilizza strumenti espressivi quali:
lista fattori di misurazione dei fattori resilienti, diario delle emozioni, (Emocahier) mandala delle stagioni (copyright dott.ssa Dionisi), Tecniche Musicoterapiche, test dei colori di Luscher, esercizi di visualizzata guidata, uso delle Metafore.
L’utilizzo della metafora consente di esternare diversamente l’azione subita o agita, di focalizzare, esprimere e riformulare il proprio dramma, con la possibilità di evolvere emotivamente e mettere in azione un cambiamento benefico, una nuova visione di se stessi e del contesto esterno.
Il programma, di presa in carico di uomini e donne, si svolge in 6 tappe in base a riferimenti metodologici scientifici e rigorosi per un numero di partecipanti in piccoli gruppi.
Gli incontri aiutano a focalizzare il modo più funzionale per esprimere e riformulare il proprio dramma, con la possibilità di evolvere emotivamente e mettere in azione un cambiamento benefico, una nuova visione di se stessi e del contesto esterno.
L'esperienza del laboratorio terapeutico effettuato il 13 Ottobre 2019, esperienza raccontata nel convegno di Novembre 2019, organizzato da Osservatorio Salute e Sicurezza, ha consentito ai professionisti coinvolti, Alba Cavallaro, Sonia Dionisi, Flavia M. Margaritelli, di proseguire insieme nella direzione di accompagnare le persone verso un’elaborazione costruttiva degli eventi dolorosi che hanno inciso sulla loro vita.
Non si tratta più di aggressioni fisiche ma di ferite dell'anima, aggressioni psicologiche inflitte da altri o da se stessi con le proprie convinzioni e i giudizi interni più severi.
Ferite che non saranno mai rimarginate veramente ma che possono, in questo laboratorio terapeutico, essere riscoperte, ri-espresse, ri-condivise e protette.
Il progetto, dopo questo primo modulo sta sviluppandosi verso per nuove forme di intervento a favore di persone che hanno subito lutti, malattie, separazioni dolorose, violenze fisiche, psicologiche, sessuali, lavorative, catastrofi naturali, consentendogli di riconnettersi più profondamente all'interno di sé per trovare la forza di andare più lontano.
Per questo primo Modulo dobbiamo ringraziare tutti i sostenitori, il Centro EQuint, e l'associazione Kaléidoscope-Cultures en Jeu che ci ha permesso di realizzarlo.
Il progetto (che nella fase di prima raccolta era su Produzioni dal basso al seguente link https://www.produzionidalbasso.com/project/progetto-p-e-r-l-a-protocollo-espressivo-della-resilienza-per-liberarsi-dall-aggressione/)
attualmente usufruisce dell'attivazione volontaria di Osservatorio Salute e Sicurezza per ottenere sostenitori, sponsor pubblici e privati appassionati e volenterosi di appoggiare questa causa di aiuto che sarà gratuito per i partecipanti .
Fonti scientifiche di ispirazione per il Modello a sei fasi :
Il modello scientifico nella relazione tra evento traumatico e Resilienza, a cui si fa riferimento nell’articolo, muove le riflessioni da “Promuovere la resilienza “individuale sistemica”: un modello a sei fasi. Numero Monografico Psicobiettivo Matteo Selvini, Anna Maria Sorrentino, Maria Chiara Gritti, 1 ottobre 2012.
Successivamente dal 27 Agosto 2020 abbiamo dovuto modificare il nostro progetto a seguito della pandemia Covid 19.
Nell’ottica di proporre paradigmi alternativi è nata anche l’idea di occuparsi in modo più ampio delle vittime di violenza.
Le ideatrici hanno messo a punto una tecnica professionale articolata con una batteria di strumenti, nuovi e/o applicati in altri contesti, mettendoli al servizio di un protocollo adatto alle vittime, dirette e indirette, di contesti violenti e aggressivi per effettuare un monitoraggio e intervento di sviluppo della resilienza.
Gli incontri aiutano a focalizzare il modo più funzionale per esprimere e riformulare il proprio dramma, con la possibilità di evolvere emotivamente e mettere in azione un cambiamento benefico, una nuova visione di sé stessi e del contesto esterno.
Il protocollo P.e.r.l.a. utilizza i seguenti strumenti :
Oggetti fluttuanti, musicoterapia, test di personalità , fattori di resilienza, test di Luscher, scrittura automatica, ecc.
Gli strumenti diventano espressivi perché si vuole utilizzare la metafora, per dare la possibilità di esprimere diversamente l’azione aggressiva subita o agita.
Pertanto il progetto vuole essere a servizio delle Persone sostenendole nel rinforzare la propria rete di sicurezza.
Contatti
Responsabili organizzativi:
Roma: Flavia M. Margaritelli (+39) 340 63 20 092
Francia: Sonia Dionisi (+33) 06 29629422.
LABORATORI TEATRALI
Il Teatro del bene Essere cosa è ?
di Claudia Borioni
Metodologia:
Il metodo utilizzato è basato sul metodo d’improvvisazione di Viola Spolin, da esercizi teatrali del ‘Teatro dell’Oppresso’
di Augusto Boal, dalle tecniche d’improvvisazione di Keith Johnstone e dal congiunto di tecniche apprese nel percorso di oltre 40 anni di professione teatrale da parte di Claudia Borioni che le ha fatto sviluppare un percorso personale.
L’improvviso è un’esperienza collaborativa per eccellenza (eccetto lo stand up comedy).
“Benessere, qualità della vita, star bene, allegria, “benestare” o star bene, insegnamento del benessere, felicità, gioia. Sono tutti sinonimi di quello che comunemente si chiama piacere” (Spaltro, 1995).
In altre parole benessere significa star bene con noi stessi e con le nostre parti in ombra, gestire le emozioni e rendere luminosi i pensieri. Star bene con il nostro corpo sperimentandone le possibilità e i limiti, accogliere ed essere accolti. Star bene con gli altri, saper gestire i conflitti con il mondo, aver rispetto e consapevolezza, aver curiosità di apprendere e voglia di giocare, divenire creativi … tutto ciò concorre alla realizzazione di un generale benessere che non investe solo il singolo, ma che continua la sua azione positiva nel mondo che lo circonda.
Obiettivi: molte cose non riescono a trovare espressione basata solo sulla parola.
In una conversazione o terapia è necessario usare il corpo, la voce, il suono.
È questo che il teatro del bene -Essere offre.
Senza voler intendere il teatro come terapia, giacché non è nato in questa chiave, le tecniche teatrali aiutano realmente l’individuo ad acquisire conoscenza dei suoi strumenti personali: corpo, voce, emozione, intuizione, immaginazione, ecc.
L’acquisizione di una maggior coscienza corporea e spaziale consente di percepire la propria fisicità nell'unità con la psiche, rendersi consapevoli delle proprie capacità comunicative come la postura, la propria gestualità personale, la voce, lo sguardo, l’espressività.
Le attività artistiche non rientrano normalmente nella prescrizione medica, ma è noto il guadagno terapeutico che queste pratiche sono in grado di produrre, spesso in modo sorprendente, e senza effetti collaterali.
Claudia Borioni
– attrice / regista / coach artistica
Figlia d’arte, sale per la prima volta a 5 anni
sul palcoscenico del Teatro Sistina di Roma
nello spettacolo allestito dalla scuola di arte drammatica L’Aquilone,
fondata da sua madre Giovanna Belotti.
Nel 1965 si é trasferita con la famiglia in Brasile,
dove ha sviluppato gran parte della sua carriera artistica. La sua formazione é avvenuta nei gruppi sperimentali, a cui ha aggiunto la danza classica, (Escola de dança clássica Maria Olenewa- São Paulo), danza moderna (Stagium ballet- SP). E´ stata allieva del famoso mimo Paulo Yutaka e ha frequentato corsi di canto, impostazione della voce e dizione.
Come attrice ha lavorato nei piú importanti teatri di São Paulo e Rio de Janeiro e partecipato a numerose tournée nelle principali cittá brasiliane e in Portogallo. Ha preso parte a numerosi lungometraggi di autori e registi brasiliani.
Nel 1982 la critica brasiliana si accorge per la prima volta delle sue qualità artistiche grazie al personaggio tragicomico interpretato nello spettacolo “Quem é que pode com um bode quando um bode pode?” di Fernando Limoeiro per la regia do Vladimir Capella, premiato direttore teatrale brasiliano. Ma è a partire dall’ 83 che si impone come protagonista di esperienze di avanguardia, diventate ben presto veri e propri movimenti cult nella scena teatrale brasiliana.
Dal dicembre 2012 risiede stabilmente a Roma. In Italia si è dedicata al lavoro di preparazione di attori e di studenti candidati agli esami delle principali scuole di arte drammatica, quali la Silvio D’Amico di Roma, il Piccolo e la Paolo Grassi di Milano.
E’ entrata a far parte della compagnia teatrale fiorentina “TEDAVI” diretta da Alessandro Riccio, con la quale ha partecipato allo spettacolo interattivo “Versus- L’eterna lotta del bene e del male” andato in scena nell’Abbazia a Settimo a Firenze a luglio 2014.
Nel 2014 ha realizzato un work shop sulla coscienza corporale con il centro studi “Prospettive mediterranee”.
Nello stesso anno, è stata chiamata dallo psichiatra Rodolfo de Bernart direttore dall’Istituto di Psicoterapia Familiare di Firenze e da allora ha iniziato una collaborazione annuale su “Coscienza e lettura corporale” con i psicoterapeutici impegnati nel percorso di specializzazione di psicoterapia familiare.
Nel 2015 il TEDAVI ha lavorato come attrice nel montaggio di ‘Don Giovanna’, scritto e diretto da Alessandro Riccio.
Dal 2014 è impegnata nello sviluppo del “Teatro del benessere”, progetto professionale che si avvale di tecniche teatrali per la crescita della coscienza corporea e la diminuzione dello stress.
LABORATORI LUDICI
Formula LTT laboratori ludici teatrali
Proposte progettuali per bambini
Le fasi di lavoro che affrontiamo quando progettiamo un laboratorio ludico-creativo teatrale consistono in:
-
un primo incontro finalizzato alla raccolta delle necessità del Committente (es. scuola) in termini di modalità di lavoro (tempi di attuazione, programmazione attività, giorni e orari preferiti ecc);
-
l’invio di un macro progetto per la condivisione degli obiettivi;
-
invio di allegati tecnici specifici per la micro progettualità, personalizzata sulle esigenze poste inizialmente.
esempio della Settimana della Maschera
1° incontro
Costruzione della maschera
Si proporrà ai bambini di formare dei gruppi e
sedersi in cerchio ogni gruppo rappresenterà il genere/tipologia
di una maschera (supereroe, mostro, principessa, animale, mago/fata etc),
anche se le maschere costruite dai bambini (sempre supportati ) saranno personalizzate.
Le maschere di carta pesta saranno disegnate e costruite
usando materiali riciclati come cartoncini, scatole, giornali, riviste , foglie e fiori secchi)
2° incontro
Recitare con la propria maschera
Si formeranno nuovi gruppi mescolando i generi delle maschere, ossia ogni gruppo avrà: un supereroe, una principessa, un mostro etc
Si chiederà ai bambini di inventare una storia in un tempo limitato che poi dovranno rappresentare davanti agli altri.
Settimana del linguaggio fantastico
Settimana dello Spazio inventato
Settimana della Scoperta
Settimana del Talento
Settimana del tempo
Settimana della trasformazione
Settimana dell'immagine
scarica il file qui per vedere tutto il laboratorio .
Ti ricordiamo che ogni diritto intellettuale è riservato.
Metodologia:
Tecniche di brain storming
Tecniche di immaginazione guidata.
Uso di role playing
Apprendimento della gestione del tempo e dello spazio
Metodi per strutturare un'improvvisazione
Esercizi di commedia dell' arte per la maschera.
Tecnica comica del Grammelot per il linguaggio inventato
Esercizi di teatro danza per l'espressivita corporea.
Scrittura creativa e cenni di drammaturgia di montaggio scenico.
Il nostro orientamento metodologico trae ispirazione dalla pedagogia e dalla psicologia sociale, oltre che dalle discipline artistico-performative, perché centrato sulla sperimentazione, la scoperta e il rispetto delle capacità creative individuali e gruppali tramite la mediazione dell’esperienza artistica e teatrale.
L’arte e il Teatro sono strumenti attraverso i quali scoprire la comunicazione, la possibilità della riabilitazione, dell’integrazione, dell’accettazione della diversità.
La comunicazione, in tutte le sue forme, è sempre al centro dei nostri interventi creativi.
La letteratura scientifica ne ha evidenziato, da molti anni, sia l’aspetto verbale e non verbale.
Attraverso il teatro si può accedere ad una vasta gamma di possibilità e potenzialità espressive corporee-vocali che arricchiscono la comunicazione. Tali elementi possono racchiudersi in quello che gli addetti ai lavori indicano con “il gesto”, la cui immagine evocativa rimanda alla molteplicità delle sue sfumature.
Tramite il gesto si può sperimentare: la qualità fisica, vocale, psicologica, emotiva, quotidiana, extra-quotidiano, astratto oppure animale. Ad esempio la qualità fisica si riferisce alle possibilità cinetiche di un corpo nello spazio. Ogni persona infatti, anche nel tempo quotidiano, si muove in quella che il grande teorico della danza moderna Rudolf Laban ha definito cinesfera. La cinesfera è lo spazio che circonda il corpo dato dalla massima estensione degli arti.
Il gesto fisico ha a che fare con la componente più materiale, esso si esplicita ad esempio nella relazione fra due corpi, corpo- spazio, corpo-oggetti/materiali scenici.
Il gesto vocale è quello che si esplicita tramite l’uso della voce parlata e/o cantata, in quanto flusso continuo fra l’emozione interna e la relativa espressione e manifestazione esterna.
Quello psicologico si riferisce al mondo dei pensieri, all’ immaginazione e a tutto ciò che si costruisce a livello mentale.
Per gesto emotivo si intende quello che scaturisce dalla comunicazione con se stessi e le proprie emozioni e la connessione attore-spettatore. Il gesto quotidiano deriva da azioni e reazioni che si compiono nella quotidianità come
effetto spontaneo e abituale. Al contrario quello extra-quotidiano si crea attraverso un montaggio di movimenti che si susseguono senza logica causa-effetto oppure reagendo ad uno stimolo senza automatismi e in maniera astratta.
Infine la qualità animale del gesto si ricerca creando una similitudine fra un animale e il personaggio di un testo da interpretare. L’animale scelto diviene simbolo del carattere di quel personaggio.Ad esempio un animale simbolico del personaggio Iago ( l’Otello di Shakespeare) potrebbe essere il serpente o la volpe.
IL Prof. Angelo Molino ha collaborato su alcuni progetti specifici e stesure di testi editoriali.
Si trova spesso in California e in Asia, sempre raggiungibile on line.
Attualmente è possibile consultare le sue attività andando sul sito di
ATHENA MUSIC & WELLNESS THERAPY https://athenamwt.com/about/
Metodologia:
Integrata con spazi di Musicoterapia Attiva Improvvisativa (metodo Riordan/Bruscia Protocollo Molino)
legata alla danza/movimento con attività’ in cui gli utenti prendono coscienza del loro ISO personale (Identità’ Sonora) e della loro fisicità’ legata al suono in movimento.
Attività’ di Scarico Emozionale con conseguente ripristino del proprio Equilibrio Psicofisico, gestione delle proprie reazioni emotive e conseguente sviluppo e gestione dell’Autocontrollo.
Musicoterapia Passiva/Recettiva.. per ascoltare se stessi e la nostra radice culturale musicale ...mettendoci in grado di sviluppare il nostro personale gusto musicale attraverso l’ascolto di repertori dedicati ai quali si affiancheranno delle attività’ di esecuzione attiva con lo Strumentario Orff/Gordon.
Set completo di Strumentario Orff integrato dalla presenza di altre percussioni (Djembe’, Rain Wood, Water Drums e delle Tibetan Singing Bells).
Breve informazioni curriculari.
Angelo Molino, dottore, formatore in Musicoterapia e Arteterapia, Compositore, Pianista,
Musicoterapeuta, Arteterapeuta, Insegnante di Musica teorica, Pianoforte e Composizione (Metodo specialistico per l’infanzia Carl Orff/ Edwin Gordon ).
Figlio di artisti, nella sua carriera anche di concertista, ha acquisito titoli onorifici in Usa, a San Diego (California), presso la USC (University of Southern California) Thornton School of Music il Music Therapy Degree (Bachelor) e presso l’American Music Therapy Association il North and South America Certificate CBMT (The Certification Board of Music Therapists), American Certificate, facendo esperienza professionale, come Musicoterapeuta presso lo Scripps Green Hospital di La Jolla (San Diego), prendendosi cura di pazienti affetti soprattutto da malattie degenerative, Autismo e sindrome da Stress post traumatico.
In Italia, dopo altre certificazioni Europee, Arteterapeuta specializzato nella cura della malattia di Parkinson, della sindrome di Alzheimer ecc ha conseguito altri titoli, Master Universitari. Attualmente consulente e formatore anche all’estero per l’American Board Of Musictherapy ed in Asia e tutto l’Estremo Oriente per la prestigiosa società Phoenix Concerto.
MUSICOTERAPIA
SCRITTURA CREATIVA
L'Associazione è in grado di organizzare degli incontri tematici utilizzando le tecniche derivanti dalla scrittura creativa, anche in abbinamento con l'utilizzo della scrittura poetica come terapia per l'anima.
Per formare i gruppi (adulti) su temi EMOTIVI , quali La Tristezza, La Paura, a Rabbia, La Gioia è necessario un NUMERO MINIMO DI 8/10 PERSONE.
SE SEI UNA BIBLIOTECA, UNA LIBRERIA, UN CAFFE' LETTERARIO
CONTATTACI PER CAPIRE COME UNIRE LE FORZE E ORGANIZZARNE SUBITO UNO.
QUESTO è UNO SPAZIO LIBERO
pagine scritte, suggestioni per gli adulti.
Se hai una fiaba e un racconto solo per adulti, inviala e se ci piace la pubblicheremo qui .
Alice Delicati
storie di cronaca e di opinioni
Le storie di Alice sono nate dalla voce e dagli scritti di Alice Delicati che ha voluto raccontare, tra il 2015 e il 2016 attraverso una rivista mensile che l'associazione fece, in quel periodo, per i proprio Soci dal nome Alter Ego, storie di persone comuni, quelle persone che non vengono mai considerate nei “sondaggi pilotati “, le persone che vivono ogni giornata da leoni giacché costrette sempre e costantemente ad adeguarsi alle continue complessità della vita. Le persone che vivono nel disagio, quelle che amano, quelle che temono che la propria diversità gli possa precludere le migliori opportunità della vita.
Persone oneste, che a volte perdono ma, proprio dalle loro sconfitte, sorbiscono energia per rimettersi in gioco. Persone che perdonano, che sperano, che dicono “perché no?”;
persone che prendono porte in faccia, che vedendo finire un sogno, incalzano nuovi obiettivi. Persone che slanciano la loro passione per la vita, soprattutto, quando è la vita a ferirli. Persone che tendono la mano senza aspettarsi niente in cambio, che lavorano con fierezza nonostante non si rispecchino nel proprio mestiere.
“L’aspetto delle cose varia secondo le emozioni, e così noi vediamo magia e bellezza in loro: ma la bellezza e magia, in realtà, sono in noi.” (Gibran)
Osservatorio Salute e Sicurezza
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