#social POST DI RIFLESSIONE: il gioielliere condannato
Facebook 9 Dicembre
È un argomento difficile ma spesso ci siamo trovati a parlare di difesa, tutela ecc.
(Mi trovo a commentare la notizia del gioielliere condannato Mario Roggero, come da considerazioni sollevate dal noto scrittore e giornalista Gramellini).
Qui il discorso vuole essere più ampio, non già riferito al singolo ma alla collettività.
È certamente difficile cogliere il limite delle reazioni quando si è stati minacciati, tuttavia, in quanto società, abbiamo il dovere di condurre fuori (e-ducere) l'essere umano dalla propria istintività per scegliere strategie migliori di adattamento.
Rincorrere i rapinatori all'esterno, peraltro, non va mai fatto anche per la propria incolumità.
Il comportamento di sicurezza migliore impone di evitare di innalzare il livello di scontro e neanche si sarebbe dovuti arrivare a uscire fuori dal negozio.
Una volta appurata l'uscita dei rapinatori, ci si deve chiudere dentro nel negozio e chiamare le forze dell'ordine.
Uscire fuori ha comportato il mettersi a rischio e mettere a rischio anche eventuali passanti.
Non è, quindi, solo una mera questione di autocontrollo ma anche di comprendere il vero significato di tutela, individuale e sociale.
Non stiamo da soli, non stiamo nel far west, possiamo ricordarci di proteggerci e di proteggere gli altri cittadini.
Il valore della giustizia si misura nei processi, non nel fai da te.
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