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#social POST DI RIFLESSIONE: noi e le notizie di guerra


24 ottobre FACEBOOK

Le notizie di guerra ci fanno sentire impotenti, frustrati, preoccupati.

A volte cerchiamo di chiudere TV, radio, social per non essere sovraccaricati mentalmente ma il pensiero c'è.

Si può evitare di sentirsi coinvolti?

Non proprio.

Aiuta parteggiare per una parte o per un'altra? Un poco si, come a voler scaricare un energia che fatica a stare ferma, senza indignarsi.

Abbiamo paura? Probabilmente molta.

Rabbia? Dipende.

Tristezza? A volte si ma più che altro angoscia, quando si assiste alla perdita di umanità.

E quindi che si può fare?

Non lo so ....

Certamente

far sentire la propria voce, se lo reputiamo giusto, può andare bene,

ma per alleviare la frustrazione, cosa fare ?

Un modo molto sano di agire è quello di non chiudersi nel proprio recinto e, anzi, continuare a dare amore intorno.

Alimentare, dentro noi stessi, l'impegno verso gli altri è un nutrimento che "semina" voglia di dare anche a chi lo riceve.

Questo crea un movimento virtuoso di speranza in noi stessi.

La nostra percezione di protezione sociale si nutre, infatti, di emozioni che creano coesione, restituendoci senso di sicurezza e lenendo, un poco, la nostra anima sensibile, ferita dalla violenza nel mondo.

Restiamo sensibili all'umanità compiendo gesti e azioni concrete.

Flavia Margaritelli

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